1 Trimestre di Lettura 2007

Qoelet  -  di Paolo Sacchi

Descrizione
Fa parte degli scritti sapienziali. Qohelet non é un nome personale, ma indica un servizio e richiama colui che parla in assemblea, il predicatore. La sapienza di Qohelet sembra affermare che la vita, vista nella sua concretezza, é così effimera che non c'é nessun vantaggio a essere saggi o stolti. Qohelet si interroga sull'insensatezza della morte che tocca il giusto e l'ingiusto, il giovane e il vecchio; sul problema della sofferenza e su tutto ciò˛ che fa dibattere la persona umana per ottenere qualcosa o essere qualcuno: Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno per cui fatica sotto il sole? - dal momento che la sua esistenza trascorre come un'ombra. Che cosa rimane allora di importante alla persona umana?


La varietà delle massime che caratterizzano il libro, che vanno dal pessimismo all'ottimismo quasi sorridente, hanno fatto pensare che il libro sia frutto di almeno tre autori diversi per carattere: il pessimista, il pio ed il saggio. Le apparenti contraddizioni non sono generate da diversi autori ma sono l'immagine della vita che è in se stessa contraddittoria. Il libro del Qohelet è, dunque, lo specchio della vita umana. Dietro queste constatazioni realistiche e disincantate sull'esperienza umana, emerge la persona credente che, pur vedendo realisticamente la realtà, confessa onestamente di non poterla comprendere.

Qohelet nella sua radicale riflessione sui problemi esistenziali insegna che la persona adulta affronta realisticamente i perché della vita, con coraggio, senza scappatoie, senza preconcetti. Questa capacità permette di realizzare un rapporto corretto con la vita, con se stessi, con gli altri e con Dio.


La riflessione di Qohelet è molto vicina alla nostra cultura. Oggi che il profitto è considerato il valore dominante, la scienza la soluzione dei problemi, Qohelet ricorda che la vita è nelle mani di Dio, e nessuna cosa può˛ prendere il suo posto. Apprezzando le gioie umane, dice Qohelet, non possiamo dimenticare che la felicità è dono. 

 

La Nostra Recensione

Unitariamente ci si è chiesti se un libro Sacro possa essere oggetto di un tributo letterario nonché di un'immancabile recensione sulla nostra attuale rubrica che conta più di 1500 contatti annui.Ci siamo chiesti quanto possa essere utile leggere un autore dei libri sapienziali della Sacra Bibbia. Poi la risposta.

Qoelet è sempre un profeta attuale. E' sempre un libro che bisogna rileggerlo ogni anno, per rendersi conto che al di là delle sacre scritture c'è il senso della vita quotidiane che ogni giorno ci affanniamo a percorrere. Avremmo potuto descrivere e recensire per il nostro primo trimestre di lettura un nuovo Autore, ma abbiamo preferito collocare un libro che merita la nostra attenzione. Il nostro intervento  - la vostra lettura.

Qoelet inizia il suo libro invocando la vanità, si rende subito conto che è alla base del rapporto che l'uomo a verso se stesso e verso gli altri. Si pone domande che oggi giorno ci poniamo tutti , come il senso della vita. Descrive lo scopo umano che è quello di possedere , ma poi si rende conto che avere tante cose e non capire se stessi è come possedere un diamante di miliardi di euro ma essere un naufrago su un'isola deserta dove l'unica cosa che ha senso è solo l'albero che ti da ombra.

E qui che si scopre la semplicità, in un albero senza senso che alla fine caratterizza la cosa più importante che si desidera.

Qoelet fu un personaggio di vizi e di virtù, proprio come lo è l'uomo. Essere che si gode l'esistenza ma che non smette mai di cercare oltre ciò che non ha.

Leggendo Qoelet troverete un diario colmo di avventure dove il senso della trama entrerà dentro la vostra esistenza e vi permetterà di vedere ciò che forse, ancora, non avete incontrato, il vostro IO.

Ho scoperto un'altra cosa sotto il sole

la corsa non la vince chi è agile,

nè la battaglia chi ha più forza.

L'uomo è tutto qui.

Cercare se stessi, attraverso le cose, attraverso gli atteggiamenti, i sogni, i sentimenti, le paure, le offese, le gioie - Cercare se stessi oltre un muro di cinta che custodisce la nostra casa, cercare se stessi è trovarsi, per poi perdersi, è capire la ragione che ci ha spinti a ritrovarci.

Cercare oltre il tempo, e dentro ad esso, in un passato che ricordi il nostro futuro mentre si vive il presente, accorgersi che il sole ci scalda l'anima nel momento in cui noi stessi facciamo ombra alle ferite di chi ci ha teso la mano per farsi comprendere.

Cerca ogni attimo di te e il senso per cui ti eri smarrito.

Cerca la tua morte affinché trovi la nuova vita.

Jack, personaggio del Film Titanic, interpretato da Leonardio di Caprio disse in una scena:

Non ha importanza avere una casa, un diamante, una posizione sociale

perchè

IO stesso sono una casa una posizione sociale e mi sento un diamante.

 Lo  Staff.

 

 Dettagli
Autore Paolo Sacchi
ISBN 88-215-1855-8
Collana Tascabili Narrativa
Anno di pubblicazione 2005
Editore San Paolo

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