3 Trimestre di Lettura 2006
In Nome dell'Amore - Melissa P.
Descrizione
Credevo che mai nella mia vita mi sarei ritrovata a dover combattere per
i miei diritti di donna e di persona. Mi sbagliavo. La rabbia mi era insorta
scrivendo il mio dissenso verso quella Chiesa che, dopo la morte di Giovanni
Paolo Secondo, avrebbe cancellato intere lotte e conquiste di anni e anni
prima, come se un semplice gesto avrebbe azzerato l'intera morale privata di
tanti che hanno perso, la vita, per un ideale ormai raggiunto e che qualcuno
in nome di un Dio, è deciso seriamente a cancellare.
Così nasce questo Libro, per dare un grido
di dissenso e voce a chi come a me non accetta che le proprie scelte
di vita , siano prese in considerazione, nonché giudicate e messe in
discussione, da Istituzioni Ecclesiastiche.
La Nostra Recensione
Melissa P. sembra aver preso di
petto le provocazioni di annullamento di alcuni diritti fondamentali
che le persone Laiche anni indietro hanno, con lotte e dissensi, ottenuto.
Melissa grida... ..., è questa
volta non lo fa per far sentire i suoi amplessi erotici, sfumando quei suoi
Cento colpi di spazzola prima di andare a
dormire, facendo si che metaforicamente, si
togliesse il peso di quei peccati che spesse volte marciscono dentro
come tatuaggi che non si vogliono più vedere.
Voi parlate in nome di Dio, dice
Melissa, rivolgendosi al Cardinale Camillo Ruini
- io parlerò in nome dell'amore.
Ed in nome dell'amore racconta quel
peccato di dover lottare per un diritto alle proprie scelte - alle proprie
decisioni - un diritto che spesse volte viene confuso - offuscato -
giudicato e ucciso. Solamente perché, qualcuno ha il potere di Farlo. E che
spesse volte in nome di un dio, forse si sente Lui stesso, Dio.
Perchè?
Perchè un individuo non può
decidere cosa scegliere per il suo bene! Anche quando
questa scelta è lontana dal pensiero del Vaticano?
In nome di un dio non si possono
uccidere le persone - per una politica civilmente scorretta che va contro
alcuni Articoli della Costituzione Laica Italiana - La Chiesa non può
nascondersi dietro ad un nome per obbligare le persone a non vivere le
proprie emozioni e i propri sentimenti.
La Chiesa deve starsene li è
pregare per quella ragione per cui ne ha fatto voto. E non necessariamente
deve condizionare un popolo che spesse volte non crede neppure ad un dio.
Melissa P. è grande ormai, è vuole
scuotere l'opinione Giovanile su argomenti che spesse volte vengono ignorati
e sfumati solamente perchè si è giovani. E ai Giovani molte volte,
e noi dello STAFF di
www.nohapoeta.it, ne siamo consapevoli;
non viene data la possibilità di parlare.
Ma Melissa, ingegnosamente sta usando
la sua popolarità per dire finalmente qualcosa che è nell'aria da un pezzo e
che nessuno ha osato , ho ha potuto, per varie ragioni gridare, parlare,
riflettere, agire e sconvolgere.
Melissa non è rimasta a farsi
dirigere come una marionetta in balia di una Chiesa che vuole il Potere
decisionale su argomenti che soltanto l'individuo solo può decidere se,
e come fare la scelta. E grida la sua rabbia civilmente, come ci si aspetta
da ognuno di noi individuo di questo civilissimo paese che è l'Italia.
Lo fa scrivendo una lettera aperta non solo al suo destinatario, ma al
popolo. A chi ha perso quella speranza di reagire, di dire NO ad alcune
decisioni Istituzionali Ecclesiastiche.
Melissa si racconta un'altra volta,
racconta non solo di se ma di quella cornice che è la sua vita, racconta i
problemi legati al sesso , alla gravidanza, ai sentimenti legati tra due
omosessuali, tra la Chiesa e lo Stato Laico, racconta i suoi no , le sue
scelte e le sue decisioni, e lo fa in nome dell'amore.
Forse perchè, è l'unico dio a cui
ha sempre creduto.
Lo
Staff
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