IO:

Speriamo Che Me La Cavo - Terzo Millennio

Di

Lylo Santamaria Bella

Si sognava, quanti sogni, magie, giochi di pura fantasia. Chi da piccoli non ha acchiappato in mano i propri sogni. Sogni che ci accompagnavano lungo la strada del silenzio. Noi,  ingenui e piccole canaglie, da essere protagonisti indiscussi della vita di chi, affettuosamente, ci stava accanto facendoci crescere attraverso valori che oggi sembrano oramai in via di Estinzione.

Cosa vuoi diventare da grande, ci chiedevano in un tema. Chi vuoi essere, cosa vuoi fare.

Sembrano lontani quei giorni... ... forse  lontanissimi. . . . oscuri.

I bambini facevano una volta Ohhh! Oggi, urlano silenziosamente il loro disagio. Vittime del sistema, dell'ambiente in cui vivono, di falsi adulatori di fiabe e balocchi.

Violentati - stuprati, oggetti di desideri poco chiari, poco puri, poco ingenui. Agnelli da sacrificio in oratori cattolici in cui la Santa Romana Chiesa, rimane intoccabile al suo enorme peccato.

Dunque è questo il futuro dei nostri piccoli.

Uccisi da madri isteriche e depresse. Venduti da padri per pochi spiccioli. Violentati da parenti e violentati da compagni di scuola o amici.

Io, speriamo che me la cavo, nella foresta della vita ci sono orchi che mangiano la purezza di un bambino.

Vorrei diventare da grande un drogato, andare in tv, entrare in un grande fratello, è diventare detenuto della più grande bugia alimentata dai mass media....:

Tu ci cedi tutti i diritti e noi faremo di te un divo a Hit parade.

Voglio essere come Kate, anoressica e  mangiatrice di uomini, amata più della stessa eroina che si spara. Perchè solo lei ha avuto la fortuna di fare business drogandosi. 

Erano belli i tempi di Barbie e di Ken, dove immaginarsi un poco barbie e un poco ken, dove l'amore trionfava su ogni cosa e si finiva per annoiarsi vivendo felici e contenti.

Oggi, Io ho 13anni, picchio le maestre, faccio i filmini porno con le mie amichette a scuola attraverso il videofonino e mi sento regista di un film dell'orrore dove i discepoli di satana mi insegnano che dio non esiste. Mamma e papà non sanno nulla, non sanno neppure che a casa ho la piantagione di marijuana e che la sera incendio le auto nel parcheggio del centro commerciale sotto casa mia. Sai, mamma e papà, non sanno niente perché sono troppo presi dai loro problemi. Mamma pensa che papà lo tradisce e lo pedina la sera, quando va a lavorare. Papà pensa che mamma nasconde un segreto, forse crede che io non sono il suo figlio legittimo. Papà ripara biciclette per un grosso negozio della capitale. Mamma è arrabbiata con lui perchè beve e spende quel misero stipendio al bar. Molte volte vedo mamma piangere. E tutto questo a me mi fa incazzare, e quando vado a scuola sul tema della maestra su cosa voglio diventare da grande scrivo:

... da grande voglio fare l'assassino di professione per andare ad uccidere questa società di merda che vivo ... ...

e  farla franca. . . .  io . . . speriamo che me la cavo.

Continua.. .. .. purtroppo... .. ... !

 


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