EUGENIO MONTALE

Valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni

  •   Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
    se dal tuo volto si esprime libera un'anima ingenua,
    vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
    e recano il loro soffrire con sé come un talismano.

     

  •  Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
    arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
    il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
    di me, con un terrore di ubriaco.
     
  •  Hai dato il mio nome ad un albero? Non è poco
    pure non mi rassegno a restar ombra, o tronco
    di un abbandono nel suburbio. Io il tuo
    l'ho dato a un fiume, a un lungo incendio, al crudo
    gioco della mia sorte, alla fiducia
    sovrumana con cui parlasti al rospo
    uscito dalla fogna, senza orrore o pietà
    o tripudio, al respiro di quel forte
    e morbido tuo labbro che riesce,
    nominando, a creare; rospo fiore erba scoglio -
    quercia pronta a spiegarsi su di noi
    quando la pioggia spollina i carnosi
    petali del trifoglio e il fuoco cresce.

 


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