I peccati assolti se si crocifigge qualcuno

di Lylo Santamaria Bella

Metti una mattina come tante altre, con un sole che, caldo com’è, ti annebbia non solo gli occhi ma anche il cervello, quello che dovrebbe farti dare la giusta dose di equilibrio in tutte le cose senza eccedere, né da una parte né da un’altra.

Ma ormai lo sappiamo bene, noi cavalieri che quando ci mettiamo in una tavola rotonda, accompagnati da qualcosa da bere, ecco che si incomincia a giudicare chi magari nella sua invulnerabile personalità cerca un bene mancante, che possa sfumare la vita di solitudine o di vuoto impresso là dove nessuno ha il diritto di nuocere o di violare, con la sua crudeltà o ignoranza.

Le persone si buttano in pasto ai lupi che le divorano psicologicamente, per la stessa ragione che si ha, quando in gruppo si giudica la persona di turno.

Per solitudine.

Un po’ per vigliaccheria, un po’ per stupidità, altre per arroganza, ma spesso e volentieri per cattiveria, allora si rimane lì, anche se non vorresti, anche se dentro di te, l’uomo della bilancia ti dice di non dire, di non fare; e tu ti senti messo in causa, e anche se non avresti voluto, inconsapevolmente hai già messo il coltello in fondo a quella ferita che già era aperta e sanguinava di comprensione.

Allora dopo che fai, comprendi, capisci, ti responsabilizzi di un gesto che non dovevi fare ma che hai fatto, e non bastano parole né gesti per poter chiedere scusa, per poterti fare un esame di coscienza, là dove, l’uomo della bilancia ti suggeriva di non disorientare l’equilibrio della tua personalità, ma il tempo scorre, i secondi volano via e tra le risate ricorderai sfumato un pianto che indelebilmente avrà condannato le tue gesta di uomo saggio.

 Rimanendo come un povero Cristo crocifisso da quella situazione.

Perché tanto si sa, i peccati sono sempre assolti solo se si crocifigge qualcuno.
 


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