Storia Comune di un Ragazzo
Semplice
di Lylo Santamaria Bella
Un ragazzo guarda il suo orizzonte in quel mare dove da piccolo ha
sempre giocato con i suoi amici.
Lo guarda e lo saluta per l’ultima volta.
In mano un borsone pieno delle ultime cose rimaste; ricordi sogni affetti
e speranze Poi di colpo si gira, sul viso una lacrima scende mentre
incomincia a fare il suo primo passo lasciandosi, con un triste addio, il
mare ed il sole della sua terra del sud, alle spalle.
Si ritrova poco
dopo, qualche giorno, in una regione sconosciuta – al nord - in un paese
sconosciuto – ma la voglia di ricominciare e tanta – i sogni sono lì e
hanno un gran desiderio di essere realizzati.
Cerca
casa con i suoi pochi spiccioli rimasti, qualcuno gli offre un posto letto
e da lì a poco incomincia ad inserirsi nella nuova città.
Incomincia a
lavorare, lavori che nessuno vuole fare, fino a quando dopo tanti
sacrifici arriva a vivere decorosamente la sua vita.
Ma non è abbastanza,
perché nel frattempo le cose al livello nazionale sono cambiate, la
società in crisi, forse l’arrivo della nuova moneta ha fatto crollare
l’Economia dell’intera nazione.
Si è incerti e insicuri, si percepisce la
mancanza di futuro e di una vita poco dignitosa, precaria, al limite della
decadenza.
Ma il ragazzo tenta, vuole
comunque continuare il suo nuovo viaggio, si compra un’automobile con
l’aiuto di alcuni amici, poi si trova una casa tutta sua, in affitto
certo, ma non è più un posto letto come se fosse un naufrago.
E solo, e
sempre stato solo, ma si fida di se stesso e di quei pochi veri amici
rimasti che lo aiutano ad affrontare le giornate difficili e malinconiche.
Ma quando tutto sembra aver preso una certa posizione ecco che, nonostante
gli innumerevoli sacrifici, la costituzione nazionale non gli permette più
di vivere dignitosamente la propria vita.
Vuole comprarsi una casa – ma lo
Stato con le leggi che ha non glielo permette.
Lui è solo – ha un
minimo sindacale di stipendio – un affitto da pagare – una valigia di
sogni di un ragazzo di 30 anni con un contratto a tempo determinato.
E se chiede un prestito alle banche…Puff… gli ridono
in faccia.
Lui disperato torna a casa, piange e si dispera, non sa perché
lo Stato lo obbliga a vivere quasi in assoluta povertà, lo denigra come
cittadino umile e gli nega la sua dignità.
Analizza codice per codice la
sua costituzione che dallo stesso STATO è stata letteralmente violata e
scopre che la sua Italia non è più una Repubblica fondata sul lavoro e sulla
dignità civile morale e umana.
Il mare del sud adesso è lontano – il freddo del nord lo sente più di
prima… … continua la storia semplice di un ragazzo comune che si riscalda
con i propri sogni, sotto le stelle di ottobre di una città bolognese,
leggendo un foglio dove stava scritto:
Art. 3 - È compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza
dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione
politica, economica e sociale del Paese.
Mentre una lacrima di speranza va giù, e l'orizzonte
annuncia con dolore.......
Benvenuti nell’Italia del terzo millennio. |