Riflessioni

Nel nostro cammino di vita siamo portati, a volte, a cercare le nostre immense certezze. 

Li cerchiamo perchè in fondo al nostro cuore sappiamo che una volta avute, possiamo credere più in noi stessi che agli altri; credere a noi stessi perchè una volta convinti di una cosa sappiamo che questa non può renderci insicuri ed incerti. 

Così come vecchi saggi, immaginiamo gli alberi secolari, come nonni che ci consigliano, che ci aiutano ad affrontare la vita e a darci un pò di speranza verso il futuro che piano raggiungiamo. 

Ed è per questa immensa insicurezza che nasce la nostra capacità per sentirci più sicuri di noi, domandandoci come e perchè certe cose succedono, sono successe o succederanno. 

Quindi, una volta raggiunto il quadro della confessione, ci appoggiamo in un albero come fonte di ispirazione e sicurezza, certi che la meditazione venga dalle radici fino a toccarci l'anima, la mente e lo spirito, per sentirci cresciuti nella vita e nell'interiorità del nostro essere. 

Per questo motivo, quando ognuno di noi, si appoggia ad un albero prova l'esigenza di dipingere un cuore, un amore, un nome, la vita; perchè la natura rimane perennemente nella realtà della terra, e così, tramite questa natura, possiamo sentirci eterni anche noi, in quell'atmosfera di felicità e amore che ognuno di noi si procura quando appoggiando la schiena su un albero, sentiamo la fusione del passato con il futuro che a sua volta nasce dentro di noi e dentro il nostro cuore in un presunto ed eventuale presente; e poi, se un albero è secolare, lo può essere dinanzi a noi, come l'unica fonte sicura di eternità.

La Poesia: L'albero della vita

 

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