Lungo
il tragitto di una vita ci si
incontra spesse volte tra sublimi
poemi che fanno della nostra
esistenza un bagaglio indescrivibile
di parole che sfumano nel momento in
cui si sono dette.
In questo frangente ci si scopre
molte volte artisti di talenti
incontrollabili, indescrivibili,
quasi irriconoscibili dall'altro
lato opposto di noi, cercando così
di dare spiegazione tangibile a
segni che si trasformano in poesia.
Cos'è dunque il poema sublime di
un'esistenza poetica.
E' il lato di noi che si realizza,
che inizia a prendere forma, che
esplora gli abissi più profondi
della nostra personalità,
portandola nel lungo viaggio
dell'eternità, tra riflessioni,
silenzi e autoanalisi… e una volta
lì, cercare di dare significato a
quel piccolo spiraglio di talento
che si possiede.
Talento che spesse volte segue il
proprio corso come un treno senza
controllo, su rotaie che sembrano
avere una rotta unidirezionale ma
che invece nascondono percorsi
intrecciati e imprecisi, tra follie
emotive e estasi di tranquillità
assoluta e chiedersi ancora una
volta se ha senso vivere se non si
ha questo, sublime poema, che fa di
noi la differenza.
E di nuovo ritrovarsi a percorre
tunnel, sentieri, aree di infiniti
orizzonti che sembrano avere una
fine, ma una volta lì, accorgersi
che non si è giunti alla meta, e
ritorni a correre, cadere,
rialzarti, cadere e correre ancora,
tra follie di un passato che
attraversa il tuo presente facendosi
beffa del tuo incerto futuro.
Ritrovandoti tra poemi sublimi con
un pugno di parole al vento e
spirando della tua esistenza poetica
ecco, la solitudine, che sveglia
quell'istinto di appartenenza, di
poeta/autore che tra poemi sublimi
invoca quell'unico grido di
esistenza che ha dato il giusto
valore alle tue notti insonne.
E vederti lontano, come un frammento
di stella rimpiangendo a te stesso
che non sei riuscito ad appendere il
tuo desiderio sublime poetico,
mentre la stella cade giù ripeti in
silenzio :"Ho avuto una
esistenza poetica anch'io."
Noha Poeta Infranto
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