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Édith Giovanna Gassion "Piaf"

La Corona del Suono Vocale

Édith Piaf, pseudonimo di Édith Giovanna Gassion (Parigi, 19 dicembre 1915 – Grasse, 11 ottobre 1963), è stata una cantante francese.

Grande interprete del filone realista (chanteuse réaliste). Nota anche come "Passerotto", come veniva amorevolmente chiamata (passerotto infatti nell'argot di Parigi si dice piaf), ha deliziato le folle tra gli anni trenta e sessanta.

Édith inizia a cantare per strada per rimediare qualche moneta e dar da mangiare a se stessa e al padre, che nel frattempo le si era riavvicinato; la sua voce, caratterizzata da mille sfumature, era in grado di passare improvvisamente da toni aspri e aggressivi a toni dolcissimi; inoltre sapeva far percepire in modo unico la gioia con il suono della sua voce.

Figlia di una cantante di strada alcolizzata e tossicomane e di un saltimbanco, cresciuta in un bordello, tubercolotica e afflitta da una cheratite che rischiò di trasformarsi in cecità perenne, ragazza-madre dalla vita sessuale promiscua e disordinata, amante di magnaccia da quattro soldi, la Môme-Piaf, la ragazzina-passerotto, appunto, a vent’anni ne dimostrava quindici ed era divenuta famosa dalla sera alla mattina

È la cantante che con le sue canzoni ha anticipato il senso di ribellione tipico dell'inquietudine che contraddistinse diversi intellettuali della rive gauche del tempo come: Juliette Greco, Roger Vadim, Boris Vian, Albert Camus ecc.

Il suo Brano internazionale e la Vie En Rose di cui ne consegui una pellicola cinematografica.

In molti casi era lei stessa l'autrice dei testi delle canzoni che tanto magistralmente interpretava.

La vita di Édith Piaf fu sfortunata e costellata da una miriade di fatti negativi: incidenti stradali, coma epatici, interventi chirurgici, delirium tremens e anche un tentativo di suicidio.

In una delle sue ultime apparizioni pubbliche la si ricorda piccola e ricurva, con le mani deformate dall'artrite, e con radi capelli; solo la sua voce era inalterata e splendida come sempre.

Un asteroide scoperto nel 1982 porta il suo nome: 3772 Piaf.

Dopo numerosi eventi drammatici e una vita spesa all'insegna della canzone popolare francese, Edith, si spense l'11 ottobre del 1963 durante un triste e vano viaggio di ritorno verso Parigi. Il suo esile corpo (dimostrava molto più dei suoi 48 anni) venne caricato sul sedile posteriore della macchina dal marito Theo che, per esaudire il suo ultimo desiderio, la riportò nella capitale francese.

La città di Parigi le ha dedicato una piazza e recentemente anche una statua.

Quando morì, aveva quarantasette ed era un rudere piegato dall’artrosi, rovinato dalla morfina e dall’alcol, eppure appena due anni prima aveva tenuto il suo ultimo, trionfale concerto. Je ne regrette rien era stato il motivo con il quale aveva salutato il pubblico in delirio dell’Olympia di Parigi.

 non rimpiango nulla,

 me ne frego del passato,

ricomincio da zero.

Un epitaffio, più che una canzone.

 

Noha Poeta Infranto

Addì: Gennaio 09

 


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