* T R I B U T E *  

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Giuseppe Gati

Ragazzo Coraggio

Caro Bel Paese, ti scrivo per raccontarti una storia. Una storia di coraggio e indifferenza, di speranze e delusioni.  Una grande storia d’amore. Un amore disperato; una passione incorruttibile. Ma non c’è nessuna donna, nessun uomo, nulla che possa competere con un'ideologia simile.

C'è semplicemente la storia di un ragazzo, delle sue speranze, dei suoi sogni. Un ragazzo di 24 anni che lavora nel caseificio di suo padre, a Campobello di Licata in provincia di Agrigento.

Campobello è un paesino in collina di circa dieci mila persone. Un ambiente ostile per un giovane di quell’età, ostile alle sue ambizioni, ai suoi ideali, troppo grandi forse per un paese così piccolo.

Giuseppe è cresciuto in un ambiente modesto e si affaccia alla vita con un bagaglio di valori che, nella loro semplicità, mostrano un ideale di onestà che non trova riscontro nell’ambiente che lo circonda.

Giuseppe ama la sua terra. Quella terra violentata, sventrata da un male secolare, che Giuseppe sogna di poter estirpare; egli la ama. E, cara Italia, tu lo sai bene, l’amore per la propria terra, il senso di appartenenza, l’orgoglio di sentirsi parte integrante di una comunità è un amore incondizionato e totalizzante. E a nutrirlo è un vivido sentimento di rabbia: una rabbia legittima, una rabbia ancestrale, una rabbia istintiva, una rabbia profonda, che non da spazio alla paura, che non frena il suo giovane coraggio. Non esita di fronte al muro granitico dell’omertà e dello scetticismo. Giuseppe non ha paura di parlare. Sa di essere nel giusto e questo gli basta.

“Cu javi lingua passa lu mari” recita un vecchio proverbio Campobellese: le parole di chi sa parlare attraversano i mari.

E questo Giuseppe l’ha capito. Con un indomito coraggio alza la testa, stanco di quel silenzio, di quella paura che ha relegato la sua terra in una dimensione di secolare illegalità. Non ha paura di denunciare. Non ha paura di esporsi. Insieme a un gruppo di amici crea un blog “Io la Mia Terra la difendo e tu? “. E quando lo fa ha soli 19 anni. Si serve di Internet, di quel suo Blog per guardarsi intorno, osservando una realtà pericolosa, scomoda.

Denuncia. Racconta. Con il semplice fatto di parlarne, di rompere il silenzio sente di aver adempiuto a quel dovere morale che lo mantiene vivo: difendere la “ sua “ terra. Su quel Blog ( ormai inesistente ), Giuseppe scrive : “ ho scelto di rimanere in Sicilia, di non andare via, anche se vivere qui è duro, durissimo”. In queste parole è racchiuso il significato di quello che lui stesso definisce uno “ stato di cittadino libero”. Libero dal servilismo, dalla paura e dal compromesso morale.

Ho deciso che non devo essere io ad andare via di qua: deve andare via chi questa terra l’ha martoriata e continua a martoriarla”.

Il suo messaggio è chiaro, diretto. Rivendica il diritto di vivere la sua vita nella sua terra. Giuseppe ha avuto il coraggio delle sue idee, conducendo la sua “personalissima battaglia”. Cara Italia, quanti tra i tuoi giovani sono pronti a difenderti senza imbracciare un fucile e intraprendere missioni di pace ( o di guerra) ?

Quanti sarebbero disposti a rimanere, a resistere, a lottare per un ideale come Giuseppe?

Quanti a spegnere la televisione, oscurando quelle luci abbaglianti di un mondo patinato e squallido, e guardare con occhio critico la società che stiamo edificando? Beh, non so darti una risposta. Spero che di giovani come lui, con il suo coraggio e la sua coscienza civile, ce ne siano tanti. Lo spero per Te, Italia, lo spero per noi..

Giuseppe Gatì Savio è morto il 31 gennaio 2009. Era andato a prendere il latte da un pastore ed è morto fulminato mentre apriva il rubinetto della vasca refrigerante del latte. Forse un tragico incidente sul lavoro. Ma la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta, disponendo un’autopsia sul corpo di Giuseppe.

Io , cara Italia, attendo una risposta. Sempre se mai qualcuno avrà il coraggio di dire la verità!

Non considero Giuseppe un eroe. Ma sicuramente era un Ragazzo Coraggio. Un esempio da seguire... ...

Contributo di

Reina Assunta

Di Giuseppe se ne è parlato spesso in questo Anno'09 - dei suoi valori - delle sue gesta - di quello che ha osato fare e dire, ma nessuno, amici e non amici, ne ha voluto elogiare la sua eroicità, perchè il sapore amaro che si assapora dopo aver seguito, letto, condiviso la sua vicenda, lascia le orme di una rabbia associata all'incapacità del nulla, di quel non poter far nulla, se non guardarsi dentro e chiedersi cosa siamo, noi, disposti a fare per difendere la nostra Terra, i nostri valori, i nostri Sogni. Forse ognuno di noi ha nel cuore un pezzo di quella Terra da difendere.... ma a Te, uomo che ti identifichi libero, cosa ti è rimasto davvero da difendere dentro al cuore... ... ...

Il Tributo a Giuseppe è stato un punto fermo in questo anno di infiniti eventi, un punto che abbiamo sempre desiderato e voluto inserire, in un sito poetico come il nostro, perchè oltre a comprendere molti di voi nei vari dibattiti interattivi, abbiamo semplicemente voluto raccontare una Vita, spenta tragicamente, come spesso raccontiamo in questa rubrica, la vita dei Grandi Nomi Illustri del Gossip Sociale Politico e Artistico.

Giuseppe non era nulla di questo, e sicuramente non lo diventerà con queste poche semplici parole che noi abbiamo voluto porgere in questo tributo.

A noi le manie di grandezza non ci competono, non ci sono mai piaciute, noi raccontiamo storie di vita, di grandi e piccoli personaggi che ci hanno accompagnato l'esistenza, il nostro è un sito poetico semplice, forse, per questa nostra semplicità abbiamo deciso di pubblicare un tributo a Giuseppe, ragazzo coraggio di semplice e umile personalità...... perchè anche la sua piccola e infranta esistenza ...... in cuor nostro è una piccola grande significativa storia di vita.

Lylo Santamaria Bella

" E' arrivato il nostro momento

il momento dei siciliani onesti,

che vogliono lottare per un cambiamento vero

contro chi ha ridotto e continua a ridurre la nostra terra in un deserto,

abbiamo l'obbligo morale di ribellarci.

Questa è la mia Terra ed io la difendo ...... e Tu? "

Giuseppe Gati

Noha Poeta Infranto

Addì: Gennaio 2010

 


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