A
volte ci si chiede come mai alle soglie del duemila si ha
l'esigenza di cercare dentro di noi qualcosa di spirituale, di
interiore, di cercare noi stessi oltre l'immaginazione
dell'essere. Come mai, quando tutto attorno a noi dà importanza
alla materialità, ci troviamo alla ricerca di un orizzonte più
vero, più vivo, più unico e reale; un orizzonte reale che ci fa
sentire pieni di vita e non solo dentro questa vita, ma fuori
d'essa; affinché impariamo ad amare noi stessi, noi che siamo
prigionieri dell'inutile forza che ci porta all'adattamento
socioculturale, rimanendo così immobili ed indifferenti alla
nostra anima che giorno dopo giorno diventa sempre più
intensamente vuota. Ed è proprio per questo vuoto, che sentiamo
l'esigenza di esprimere nel nostro piccolo, le nostre idee libere
ed irreali che a volte diventano sogni di mezza estate.
Forse per
questa esigenza che molti di noi, si limitano a raccontarsi
attraverso parole che escono dalla bocca del cuore, parole che
spesso vengono ignorate, derise, pugnalate e a volte emarginate,
solamente perché volevano semplicemente essere libere della
propria semplicità. Nasce, quindi, la Poesia: mezzo profondo che
ognuno conserva nello spazio della propria anima, codice
deontologico, forse, dei sentimenti e delle sensazioni che ci
aiutano ad essere romantici, semplici, unici, veri, profondi e
vivi.
Ci si limita così, attraverso questo piccolo e profondo
talento, a guardare nella propria interiorità lasciando
trasparire spontaneamente, senza ipocrisia, la propria
sensibilità del proprio Io; lasciando raccontare al cuore le
nostre emozioni, paure, sogni, sentimenti e amori a chi come
l'anima nasconde il profondo ed umano valore di vita, quello di
Amarsi e Amare.
Così, questo modo di esprimersi e comunicare ci
permette di affrontare ed affrontarci, per poter soddisfare quel
bisogno interiore di esserci, di esistere, di sentirci partecipi
non solo della voce del cuore ma anche della parola dell'anima.
La
poesia, quindi, oltre ad essere un mezzo di comunicazione e anche
il bisogno di emanare esteriormente la propria interiorità,
facendo partecipi anche gli altri, delle nostre emozioni e farli
entrare nel labirinto dei nostri pensieri per dare una mano a chi,
come noi, cerca invano la propria profondità del suo essere.
Chiudiamo allora gli occhi e cerchiamo di percorrere insieme
questi sentieri romantici del nostro Io, scopriamo la grande
esigenza di conoscerci, di capirci, di valere non per lo specchio
del nostro essere, ma per lo sguardo un po' diverso della nostra
personalità, affinché lungo quel sentiero buio
dell'incomprensione possiamo trovare la luce ideale per
sconfiggere la grande paura di rimanere ancora una volta soli.
Non
abbiamo timore di far esprimere al cuore e all'anima i propri
sentimenti, di raccontarsi diversi, umani, veri ed unici, perché
la vera poesia, sempre se esiste una vera poesia, potrebbe essere
quella che esce dal profondo suono vocale della propria
interiorità, rompendo il muro che divide il nostro essere dal
nostro Io interiore; diamo sfogo allora alla voce del cuore e
dell'anima, affinché, i pensieri bloccati o soffocati, escano
fuori dando vita a parole, canti, suoni e melodie che una volta
diventati sentieri di esperienza, ci aiutano ad arrivare anche in
quel lontano orizzonte di maturità interiore ed intellettuale che
la mente ha bisogno per esprimere se stessa come se fosse una
poesia.
Noha Poeta Infranto
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