Bosnia,
sarai presto una città sopravvissuta,
sopravvissuta al massacro,
sopravvissuta alle bombe e alle armi;
immensa nella tua profonda solitudine
ricomincerai con amarezza
a ricostruire la tua città morente.
Con la tua poca gente,
e con gli occhi ancora appannati dalle lacrime,
penserai e non dimenticherai
quei ricordi
che ti saranno di aiuto
per costruire il futuro,
il nuovo futuro
di una città che non avrà strade,
ma piccoli sentieri di croci
e nomi senza volto;
il nuovo futuro di una città
che per alba e tramonto
non avrà più il sole,
ma la luce di piccole candele di cera,
vuote, silenziose, immense,
che daranno significato,
con piccoli petali di fiori,
a esistenze passate che non hanno più la vita

 

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